GROSSETO - Far ripartire l'azienda. Restituire dignità alle lavoratrici della fabbrica grossetana. Questo pomeriggio, presso la sala Pegaso del palazzo della Provincia, il Sindaco Emilio Bonifazi e il Presidente della Provincia Leonardo Marras hanno ascoltato le voci delle operaie della Mabro. Assente il Presidente della Toscana Enrico Rossi. Enorme l'affluenza, come dimostrano le foto scattate in sala. Un'assemblea utile per approfondire le ragioni della crisi, ma soprattutto per cercare di affrontare di petto i problemi e proporre soluzioni come il documento presentato dalle rappresentanti delle lavoratrici. L'obiettivo, come previsto, rimane il raggiungimento della tanto attesa "Prodi bis". Legge che potrebbe essere applicata dal giudice dopo il processo del prossimo 4 novembre.
Gianfranco Chelini, assessore Provincia al Turismo, ha svolto gli onori di casa presentando l'assemblea: "Siamo qui per dare voce alle dipendenti di un'azienda storica della nostra città , che ha realizzato indumenti per delle grandissime marche a livello mondiale e che non può essere lasciata sola in un momento così complicato." Manola Mengozzi, rappresentante Rsu Mabro, punta il dito sui reali colpevoli di questa crisi aziendale: "Gli artefici di questa situazione drammatica, che sta mettendo sul lastrico più di 200 lavoratrici, sono gli amministratori che si sono avvicendati in questi anni. Con le loro scelte scellerate hanno portato al tracollo la Mabro, mettendo a repentaglio il destino di un'azienda che si è sempre contraddistinta per i suoi articoli di qualità . Al momento, con una crisi mondiale che però coinvolge marginalmente il settore dell'abbigliamento, la nostra è una delle poche realtà ad un passo dal fallimento." Furio Santini, segretario della Filctem Cgil Grosseto, ha analizzato l'aspetto della professionalità del lavoro: "Per dare un nuovo slancio al lavoro è fondamentale rimettersi in gioco, cercando di saper ricoprire più ruoli all'interno dell'azienda. Queste lavoratrici, oltre ad aver dimostrato grande intelligenza nell'affrontare questa vicenda, hanno tutte le carte in regola per poter gestire numerosi impieghi".
Nonostante l'elevata concorrenza straniera, che potrebbe spaventare viste le numerose imprese localizzate in questa provincia, la nutrita rappresentanza delle dipendenti Mabro si è sintonizzata sullo stesso canale di Nadia Perino (sindacalista): "Questa situazione dura da troppo tempo, ma adesso dobbiamo parlare del futuro: dobbiamo aprire il nostro dibattito focalizzando l'attenzione su quello che verrà , perchè non dobbiamo dimenticare che esistono grandi oppurtunità di lavoro in questo settore".
Bonifazi, dopo aver analizzato il documento, ha espresso le sue considerazioni: "Ho valutato le proposte, e sono tutte da non cestinare: a questo progetto però manca un piano operativo, e solo gli imprenditori possono attuarlo attraverso specifiche logiche di mercato." Parere condiviso anche da Marras: "Apprezzo e condivido il documento, ma in questo testo manca il soggetto: soggetto inteso come capitale, e l'obiettivo di tutti resta quello di trovare persone in grado di far fronte a tale richiesta."
La conclusione è stata affidata a Manola Mengozzi: "Questo incontro ha messo in luce la nostra fase propositiva, e nelle prossime settimane dovremo valutare un piano industriale serio. Colgo l'occasione per darvi appuntamento tra tre mesi, a due mesi di distanza dal giudizio del giudice nel tanto atteso processo del 4 novembre."
Un tentativo importante, privo di un elemento fondamentale come sottolineato dal Sindaco e dal Presidente della Provincia, ma che può comunque rivelarsi decisivo: la Prodi bis, come afferma Furio Santini, segretario dalla Filctem Cgil, "può essere raggiunta attuando il progetto presentato oggi."