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Dati ARPAT: il mare di Grosseto risulta il migliore della Toscana

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GROSSETO - Arpat effettua il monitoraggio delle acque di balneazione della costa toscana sulla base delle normative europee. Da questi dati, e come riportato sulle tabelle presenti (immagini), il mare della provincia di Grosseto risulta il meno inquinato di tutta la regione.

Nel sito Web sono disponibili informazioni dettagliate sulle modalità di queste attività e, durante tutta la stagione balneare (da maggio a settembre) nelle stesse pagine sono pubblicati i risultati delle analisi effettuate (da quest'anno visibili anche su smartphone e tablet con la nuova APP ARPAT).

Il monitoraggio 2013 delle 266 aree di balneazione della Toscana, per un totale di 594,3 km di costa toscana, ha comportato il prelievo e le successive analisi di 1.687 campioni. Quindi nel 95% della costa balneabile non si è verificato alcun superamento dei limiti di legge e probabilmente una percentuale analoga di costa potrà essere classificata di qualità “eccellente”. La stagione balneare 2013 è stata caratterizzata quindi, come sempre, da un'elevata qualità delle acque, anche se vi è stato un leggero incremento dei campioni non conformi ai limiti di legge rispetto al biennio precedente: 48 pari al 2.8% del totale, relativi a 29 aree di balneazione per un totale di 30,6 km di costa. 

Per quanto riguarda le aree interessate da episodi di contaminazione delle acque, la situazione appare simile alle ultime stagioni: nel 2011 i campioni non conformi erano distribuiti su 25 aree per un’estensione complessiva di quasi 30 km di costa, nel 2012 su 29 aree e circa 26 km di costa, nel 2013 su 29 aree per quasi 31 km di costa. A queste aree si aggiungono i 13 divieti permanenti per motivi igienico sanitari presenti in Toscana che sono stati monitorati con frequenza mensile: su 77 campioni analizzati più di 1/4 (22) ha evidenziato valori al di fuori dei limiti normativi e nel 15% si sono avute concentrazioni veramente “critiche”, da 2 a 10 volte superiori ai limiti, con un leggero miglioramento rispetto al 2012 (erano il 18%).

L’aumento dei valori fuori norma (48 nel 2013, contro i 30-31 del biennio 2011-12) e la relativa costanza delle aree interessate, stanno a significare una crescente criticità nel 2013 di alcune particolari aree, a cominciare da quelle classificate in qualità inferiore alla “eccellente”. [vedi tabella con l’elenco di tutte le aree di balneazione e la relativa classificazione (2009-2012) ]

Gli episodi di inquinamento dipendono spesso da un sistema di trattamento delle acque reflue (collettamento e depurazione) non ancora completato o non del tutto adeguato ai carichi stagionali, che provoca una contaminazione, soprattutto durante particolari condizioni meteo-climatiche (piogge intense), delle acque costiere o dei corsi d’acqua che su queste insistono. Questo, ad esempio, è ciò che accade in tutto il litorale apuo-versiliese, dove, nel 2013, circa un quarto delle aree è stato interessato da valori fuori norma.

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