Dal 1985 una città dell'Unione europea diventa capitale della cultura per un anno, durante il quale ha la possibilità di manifestare la sua vita e il suo sviluppo culturale. Notevoli i vantaggi in termini socio-culturali ed economici. Premio che spetterà all’Italia nel il 2019.
Tra le candidate, oltre alle toscane Pisa e Siena, ci sarà anche Grosseto a contendersi il prezioso riconoscimento di "Capitale della cultura europea 2019". Nella lista delle 21 città aspiranti, che hanno risposto al bando del ministero dei Beni culturali, spuntano quindi anche Grosseto e la Maremma. Ora la decisione spetta alla commissione dei tredici "saggi" presieduta dall'Ue, i cui membri italiani dovrebbero essere nominati in questi giorni.
Il titolo viene assegnato ad una città per un determinato anno e le candidate hanno la possibilità di associare al loro programma un territorio regionale, così come hanno fatto Lussemburgo ed Essen rispettivamente nel 2007 e 2010.
Una città non viene investita di tale ruolo unicamente per ciò che che ha fatto ma soprattutto per il programma di eventi culturali particolari che propone di organizzare nel corso dell'anno di candidatura. Per questo motivo, la città è invitata a sfruttare le sue particolarità e a dar dimostrazione di una grande creatività che dovrà fornire al programma il carattere di eccezionalità .
I criteri che deve soddisfare il programma di una città candidata sono fondamentalmente due: la dimensione europea e la città e i cittadini.