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Marco Tisi vince il concorso nazionale fotografico Città Visibile 2013

Con il bianco nero digitale e l'uso del foro stenopeico, la fotografia del Tisi racconta il dramma delle operaie della Mabro

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E’ Marco Tisi il vincitore del concorso nazionale fotografico Città Visibile 2013, con la sua opera Simulacri, 10 coppie di fotografie che raccontano le donne della Mabro. Il concorso si inserisce all’interno delle iniziative di Città Visibile, organizzate dalla Fondazione Grosseto Cultura. La giuria del concorso è composta da:  Mauro Papa, direttore Cedav, Marco Delogu, direttore del Festival internazionale di fotografia di Roma, Anna Mazzanti, Maurizio Vanni, storico d’arte, Claudia Gennari, collaboratrice Cedav e Marta Paolini, collaboratrice Cedav.

La manifestazione è ideata per rendere visibile la cultura maremmana in tutti i suoi aspetti, e per questa edizione ha chiesto agli artisti di tutta Italia di raccontare la Maremma attraverso i ritratti dei suoi abitanti. E così che Marco Tisi ha deciso di narrare una storia che ha segnato, e segna, profondamente Grosseto ed è emblematica del momento che sta vivendo l’Italia. 10 donne, 10 storie, 10 vite che lottano in Maremma.

Un’opera complessa quella di Tisi, realizzata con tecniche diverse e che riporta la testimonianza diretta del lavoro dei soggetti. Gli stessi sono ritratti nella prima foto in maniera tradizionale, nella seconda, con la stessa posa, attraverso il foro stenopeico.

“Il motivo di questa scelta risiede nel tentativo di provocare, nella seconda immagine, una realtà parallela ma alterata (simulacro) rispetto alla prima, in analogia con la realtà della disoccupazione- spiega Marco Tisi -. Non solo per la resa approssimata del dettaglio, ma anche per lo stato di costrizione che il soggetto vive, cercando di stare fermo per alcuni minuti davanti alla camera ottica, raccontando la propria storia. Stesso stato vissuto da chi è senza lavoro. Infine l'esposizione alla camera senza la mediazione ottica e tecnologica, pone l'esito dell'operazione fotografica a rischio d'insuccesso parziale o totale, stessa situazione provocata dalla mancanza di lavoro. La prima foto è in bianco e nero e la seconda a colori, ritengo il bianco e nero più vicino alla verità, in virtù della sua dichiarata convenzionalità e della sua essenzialità, quindi con superiore dignità. Esattamente come la dignità connessa al lavoro e le distorsioni indotte dalla mancanza di esso”.

Per inserire una testimonianza diretta e tangibile del lavoro di queste persone, le foto sono cucite a mano sul passepartout dagli stessi soggetti. Indice di tentativi volti a suturare lacerazioni forse insanabili.

L'incontro con le operaie è stato realizzato in collaborazione con la commissione Pari Opportunità della Provincia.

Le fotografie in concorso sono esposte al Cassero Senese di Grosseto fino al 3 dicembre  2013.

Marco Tisi nasce a Sorano (Gr) nel 1952 e si occupa di fotografia dal 1970. Passa al professionismo nel 1975, conducendo ricerche sulla propria terra, principalmente di carattere antropologico. Nel 1983/84, assieme ad altri fotografi, conduce una ricerca sul territorio della Maremma, che sarà in seguito pubblicata dalla Provincia di Grosseto. Dal 1988 abbandona il colore ed inizia a produrre ricerche a tema in B/N, che ruotano principalmente attorno al concetto di memoria.Dopo alcune mostre in varie parti d'Italia viene invitato a Bologna 2000, Città europea della cultura, con il lavoro  

“Memorie dissociate”.  Di recente ha affrontato di nuovo il colore in un evoluzione continua alla ricerca di nuove forme di linguaggio. Circa sessanta delle sue fotografie sono conservate nel C.S.A.C. di Parma. Tisi è uno dei professionisti  della factory di comunicazione Arca di Grosseto.

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