GROSSETO - Il 17 novembre di ogni anno, si celebra in tutto il mondo la Giornata mondiale del bambino prematuro, organizzata dall’OMS e dall’UNICEF. L’iniziativa è finalizzata ad aumentare la consapevolezza sul problema delle nascite premature, sulle possibili conseguenze e sulla loro prevenzione. L’infanzia sofferente di chi deve lottare per la vita già dalla nascita merita l’attenzione di tutti, a partire dall’opinione pubblica, dalle Istituzioni, dai mezzi di informazione.
Nel mondo 1 bambino su 10 nasce prematuro. In Italia, ogni anno, i nati sono poco meno di 500 mila, di cui circa il 7% prematuri. Una percentuale confermata anche nella Asl sud est, in cui, nel 2016 sono nati 323 bambini prematuri su 4932 nati. Di questi, 107 (su un totale di 1333 nati), in provincia di Grosseto. Nei primi sei mesi del 2017, i nati prima della 37esima settimana nella Asl sud est sono stati 137 su 2191 nascite. 36 prematuri sono nati a Grosseto su 547 nascite.
“Nella nostra azienda abbiamo visto una diminuzione dei gravissimi prematuri, i bambini nati sotto la 29° settimana - ha spiegato Flavio Civitelli, direttore del Dipartimento Materno Infantile della Asl sud est- questo grazie al miglioramento delle cure ostetriche nei percorsi assistenziali alla gravidanza”.
Il reparto di Pediatria e Neonatologia dell’ospedale di Grosseto, diretto dalla dottoressa Susanna Falorni, è il centro di riferimento provinciale per la cura del neonato pretermine e accoglie i prematuri a partire dalla 33° settimana.
Quest’anno, peraltro, sarà proprio Grosseto ad ospitare il convegno di Neonatologia dell’area vasta sud est, in programma sabato 18 novembre, dalle 8.30 alle 13.30, nella sala Pegaso del Palazzo della Provincia, sul tema “Il pretermine: in utero, in ospedale, a casa”.
Come spiega la dottoressa Falorni, “abbiamo voluto come immagine-simbolo del convegno il disegno, realizzato da una nostra neonatologa, di un prematuro accolto e avvolto da più mani. Questo perché l’assistenza al bambino nato prima del termine è un impegno che coinvolge più professionalità, ospedaliere e territoriali.
Il concetto di rete territoriale, in questo senso, è essenziale: già durante il ricovero dopo la nascita, il sistema del ‘back transfer’ ci consente di far afferire i prematuri al centro specialistico solo per il tempo strettamente necessario, accorciando il periodo lontano dal luogo di residenza. Dopo la dimissione, la collaborazione tra neonatologo e pediatra di famiglia diviene ancora più importante: il bambino prematuro presenta problematiche proprie sotto diversi punti di vista, deve essere seguito e monitorato per i primi anni di vita. Acquisire un unico linguaggio e percorsi condivisi all’interno della rete ci consente di offrire al prematuro un follow up modellato sulle sue necessità e di uniformare l’assistenza offerta nelle diverse aree territoriali. Questo l’obiettivo per cui stiamo lavorando e per cui ci incontreremo con tutti i componenti della rete in occasione del convegno.”
L’incontro (vedi programma allegato) si apre alle 8.30 con la presentazione a cura degli organizzatori e con i saluti della Direzione aziendale. A seguire sono previsti gli interventi, degli specialisti dell’ospedale di Grosseto e dell’Area vasta sud est, medici, infermieri e ostetriche. Sono previsti anche gli interventi delle associazioni, “Le coccinelle” e “Cuore di maglia”, che danno il oro contributo offrendo il punto di vista di genitori, famiglie e volontariato.