FIRENZE - "Fare dei lavori verdi una realtà nei territori euromediterranei": questo il titolo della conferenza finale del progetto di cooperazione internazionale Egrejob, che si terrà oggi, venerdì 4 marzo, a Firenze, nella Sala Pegaso di Palazzo Strozzi Sacrati, piazza Duomo 10.
Il progetto Egrejob, finanziato dal programma Enpi Cbc Med e coordinato dalla direzione Lavoro della Regione Toscana, si pone l'obiettivo di migliorare la competitività dei territori coinvolti (Tunisia, Libano, Spagna, Italia), rivelando il potenziale dei cosiddetti "lavori verdi". Una Carta euromediterranea Nel corso della mattinata sarà firmata la prima Carta euro-mediterranea per i lavori verdi, assieme ad enti e associazioni dei paesi coinvolti, tra i quali soggetti istituzionali dei paesi del Mediterraneo, come il governatore di Sousse (Tunisia) e rappresentanti del ministero dello Sviluppo economico e cooperazione internazionale della Tunisia, il presidente del distretto dell'Higher Chouf del Libano ed organizzazioni internazionali quali Ilo (International labour organization) tramite il direttore dell'area Green jobs del Centro eur opeo di formazione.
La Carta riconosce principi fondamentali per la promozione e la realizzazione di attività "verdi", lasciando ai firmatari l'individuazione delle azioni realizzabili nell'ambito dell'occupazione e della formazione per assicurarne la crescita. I lavori verdi in Toscana Come far diventare i lavori "verdi" una realtà nel nostro territorio? Con quasi 4.000 assunzioni in Toscana nel 2015, il settore (che passa trasversalmente da vari campi, dall'edilizia al design, dai servizi ambientali all'energia) è uno dei pochi che ha retto all'urto della crisi. Questo il motivo dell'impegno della Regione, partito da un'analisi regionale sulle potenzialità delle professioni green nei vari settori, utilizzata per impostare l'attività formativa nei diversi ambiti economici identificati come più promettenti dal punto di vista economico e occupazionale. Formati 150 giovani Attraverso 7 diversi percorsi, sono stati formati 150 giovani, in maggioranza donne. Trasversale lungo tutto il percorso, la componente sul "dialogo sociale" ha diffuso la consapevolezza dell'importanza di questo tipo di lavori per la crescita, attraverso il continuo impegno di enti locali, Università, associazioni e sindacati.