FOLLONICA - “Cronaca di una decisione annunciata”: questo l'esito della due giorni di Conferenza dei servizi presso la Regione Toscana per il parere di autorizzazione all'impianto di incenerimento del Casone.
Non è una gran vittoria: ne esce a pezzi la credibilità degli organi tecnici, ne esci a pezzi la credibilità delle procedure decisionali, tanto più che non siamo di fronte ad una scelta strategica, di interesse generale.
Non è nemmeno una vittoria per i lavoratori dell'impianto, più volte vittime di errori politici e “manageriali”. Quando un'Azienda non produce innovazione, investimento, rapporto con il territorio, ma solo interessi economici e vive sostanzialmente di rapporti politici, quale futuro occupazionale potrà mai esserci?
La lotta contro l'inceneritore di “Scarlino Energia” è stata ed è una lotta per i diritti dei lavoratori e per quelli dei cittadini che poi sono la stessa cosa: diritto al lavoro, all'ambiente, alla salute.
Come già più volte sostenuto siamo contro questo inceneritore, non per motivi ideologici o pseudo ambientalisti, ma per avere studiato e analizzato i dati tecnici emersi dai vari studi presentati, dalle sentenze, dall’attivismo dei cittadini e dei consulenti passati e presenti dei Comuni di Follonica e di Scarlino.
I rifiuti devono essere non solo un’occasione di lavoro, ma anche di educazione civica: un ciclo dei rifiuti virtuoso crea economia, informa il cittadino, migliora la qualità dell’aria che respiriamo ma anche il decoro della città in cui viviamo.
Nessuna delle ragioni del NO è stata smentita dalla Conferenza dei servizi, condotta in modo pregiudiziale e sostanzialmente politico.
La lotta deve proseguire attraverso tutte le forme di ricorso ai vari livelli: questo impianto è un insulto al buon senso, alla buona tecnica, alla buona politica.
Lavoriamo per modificare la natura stessa dell'impianto (quanto c'è bisogno di tecnologie, vere, per sviluppare il “ciclo virtuoso” dei rifiuti), lavoriamo per rivedere e rilanciare il piano delle bonifiche, lavoriamo per risanare radicalmente il Canale Solmine, lavoriamo affinché studi e controlli sull'intero territorio siano continui, reali, efficaci.
Questo crea lavoro e difende ambiente e salute.
La Regione ha ora scoperto dover intensificare i controlli: il problema non è stato e non è tanto e solo la quantità di controlli, ma quando e come sono fatti.
Ai due Sindaci, ai due Comuni chiediamo di condurre queste iniziative, di proseguire la lotta contro l'impianto, di mantenere unita la popolazione, compresi tutti i lavoratori del polo industriale del Casone, attraverso tutte le procedure amministrative possibili."
Gente di Follonica