IL TESORO DELL'ALBERESE
Nel 1932 alcuni lavoratori agricoli, durante la lavorazione della terra rinvenirono, 76 fiorini d'oro sotterrati sotto un olivo dalla seconda metà del 1200. Vennero recuperati sotto il controllo delle autorità e da allora , custoditi a Firenze. Il tempo a permesso che si perdesse la memoria storica di tale ritrovamento, fino a che due studiosi, Massimo de Benedetti e Roberto Farinelli, si impegnarono a ricostruire la storia numismatica e sociale in cui era accaduto il fatto. Probabilmente il tesoro venne nascosto da viandanti che temevano di essere assaliti da ladri, tutt'altro che rari in quei periodi. Qualcosa di tragico dovette poi avvenire, perchè per quasi 7 secoli rimasero sotterrati fino a che un evento fortuito li fece ritrovare. Importante presenza di appassionati, curiosi ed autorità all'evento organizzato dall'Azienda agricola regionale di Alberese, introdotto dal direttore della stessa Marco Locatelli che ha spiegato il ruolo centrale dell'azienda, sia dal punto di vista economico, ma soprattutto sociale nel territorio del tempo. Sicurmente il ritrovamento di un tale tesoro solletica le fantasie di molti, ma io sono convinto che il vero tesoro dell'Alberese sia un azienda agricola regionale tra le più grandi ed importanti d'Italia, che produce grano, vino, olio e altri prodotti agricoli di ottima qualità , è votata all'allevamento naturalistico sia delle vacche maremmane e il cavallo maremmano allo stato brado in grandi estenzioni in maniera totalmente biologica. Peccato che da qualche anno a questa parte si senta sempre più forte il vento della dismissione, lenta ma inesorabile, di questo patrimonio pubblico che venne confiscato agli Asburgo Lorena, donato agli ex combattenti della I guerra mondiale e che passò alla Regione Toscana garantendo ottime produzioni, tutela sociale e occupazione a generazioni di maremmani.