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Valentina Culicchi incontra le realtà produttive di Scarlino

Sul cogeneratore: «Salute e salvaguardia occupazionale grazie alle nuove tecnologie»

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SCARLINO - Un incontro con i lavoratori della zona industriale di Scarlino. Valentina Culicchi, candidata del Partito Democratico al consiglio regionale, si è recata nella piana del Casone per ascoltare i dipendenti di una delle zone più produttive della provincia di Grosseto. Tanti gli spunti emersi nel confronto con le rsu di Solmine, Dytech e Scarlino Energia, tra le aziende che da tempo sono inserite nel contesto dell’area. Tra i temi trattati la questione relativa allo smaltimento dei rifiuti: «La salute in tutte le politiche significa ripensare con coraggio e determinazione il ciclo dei rifiuti – ha detto la capolista del Pd -. Se ne producono troppi, non c’è dubbio, ma è evidente che la loro gestione deve tenere conto di qualità, sostenibilità economica e sicurezza ambientale. L’incenerimento è ormai una tecnologia obsoleta, responsabile di produrre diossine e furani, inquinanti tossici, cancerogeni e mutageni per l'organismo umano. Un'esposizione a livelli minimi, ma prolungata nel tempo, può recare gravi danni alla salute».


La salute al primo posto e in tutte le politiche, quindi, nei concetti espressi da Valentina Culicchi che ha aggiunto: «Occorre pensare con rapidità a sistemi alternativi, con la raccolta differenziata spinta a farla da padrona, dove si spostano risorse dall’incenerimento verso la riduzione, il riuso ed il riciclo, contrastando il ricorso crescente alle pratiche di smaltimento dei rifiuti distruttive dei materiali. Tutto questo in un’ottica di continua informazione e sensibilizzazione dei cittadini, a partire dai giovani studenti della scuola primaria».

E’ chiaro però, che nel piano della salute in tutte le politiche varato dalla candidata al consiglio regionale, rientri anche l’attenzione sulla salvaguardia occupazionale, soprattutto nelle realtà produttive più produttive della provincia di Grosseto: «La tecnologia ci permette davvero di tutelare la salute e al tempo stesso salvaguardare l’occupazione. In alcuni casi persino favorirla con l’impiego di un numero maggiore di addetti – conclude Valentina Culicchi -. Gli organi competenti sono al lavoro per esaminare le richieste di nuove autorizzazioni. In attesa degli esiti ritengo opportuno che il futuro sia diversificare l’impianto, indirizzandolo verso il recupero e la minore produzione di prodotto da incenerire. Ormai è tempo di pensare a qualcosa di diverso rispetto al cogeneratore di Scarlino, che non ha più senso di esistere così come è nato».

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