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Imu agricola, Faenzi e Agresti: «Responsabilità del Pd e dei suoi senatori»

La parlamentare azzurra annuncia emendamenti in vista del passaggio alla Camera

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GROSSETO - «Trovo ingiuste e sbagliate alcune considerazioni sui passaggi parlamentari del decreto sull'Imu. Se è vero che alla votazione mancavano alcuni parlamentari di Forza Italia, è altrettanto vero che l'emendamento era iniziativa di esponenti di Forza Italia. Quindi sarebbe più giusto andare a ricercare le responsabilità in chi ha dapprima pensato e voluto questo ingiusto appesantimento della tassazione e poi ha votato contro l'emendamento: e questi sono i parlamentari del Partito democratico».

Così il coordinatore provinciale di Forza Italia Luca Agresti sulle polemiche sorte intorno all'esito della votazione del decreto sull'Imu agricola, e, nello specifico la bocciatura dell'emendamento che ne prevedeva l'abolizione, presentato dai senatori di Forza Italia Vincenzo Gibiino e Antonio D'Alì.

Il decreto passerà ora al vaglio della Camera, dove sarà atteso da altri emendamenti, firmati dalla deputata Monica Faenzi, che così interviene sulla vicenda: «I fatti parlano chiaro: fu il PdL a spingere per l'abolizione dell'Imu agricola, mentre è stato il Pd a volerne la reintroduzione, lo stesso Pd che ha respinto l'emendamento presentato da Forza Italia. Se milioni di contribuenti dovranno nuovamente pagare questo balzello – incalza la deputata azzurra - la colpa è di tutto il Pd e di tutti i suoi senatori, e certo non è addebitabile a chi, come Forza Italia, si è prodigata per cancellarla. Licenziare la vicenda come è stato fatto da Antonfrancesco Vivarelli Colonna significa non ricostruirla completamente e correttamente. Non so con chi si sia rapportato il presidente di Confagricoltura Grosseto, ma certo il referente non ha svolto un buon lavoro. Constato che la solerzia con cui ha commentato questa situazione, mentre, ad esempio, non ricordo lo stesso fervore comunicativo quando denunciai che la provincia di Grosseto non era stata inserita nella decretazione di calamità naturale», conclude Faenzi.

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