GROSSETO - "Chiederemo a Costa trenta milioni di indennizzo per i danni di immagine subiti dalla Toscana". Lo ha detto il presidente della Regione, Enrico Rossi, primo testimone ad essere ascoltato questa mattina nell'ambito del processo per il naufragio della nave Costa Concordia, procedimento nel quale la Regione Toscana e' parte civile.
"L'immagine del 'mostro' adagiato sugli scogli dell'Isola del Giglio - ha aggiunto Rossi - ha fatto il giro del mondo e si è impressa nell'immaginario collettivo. Questo ci danneggia, contrasta e offusca la bellezza delle nostre spiagge, delle nostre isole, del nostro paesaggio".
Il presidente ha poi proseguito: "L'attrattività della Toscana ha subìto un duro colpo, tant'è che abbiamo registrato un calo del 13% nelle presenze turistiche al Giglio, calo che si è esteso a tutto l'Arcipelago con una riduzione del 7,5% e del meno 4% sull'insieme delle coste toscane". E' infatti possibile stimare che la sola isola del Giglio nel periodo di presenza del relitto abbia perso circa 45.000 visitatori.
Rossi ha inoltre sottolineato il duro lavoro che sarà necessario per ricostruire l'immagine della Toscana come meta turistica d'eccellenza: "Il volto della nostra regione, noto per la sua dolcezza, equilibrio e misura, è stato deturpato da quel mostro d'acciaio adagiato per quasi 3 anni sugli scogli del Giglio. Non sarà facile ricostruirlo. Serviranno anni di lavoro, consistenti investimenti e costose campagne di comunicazione nazionali ed internazionali per ridare valore alla Toscana ferita e riposizionarci come luogo di eccellenza turistica".
"Noi su questa vicenda ci siamo sempre comportati con generosità e spirito collaborativo - ha concluso Rossi - Oggi siamo qui a Grosseto per chiedere un equo indennizzo. Questa regione è conosciuta e apprezzata nel mondo per personaggi come Leonardo, Galilei, Giotto, Michelangelo e Brunelleschi, ma dopo la sciagura della Concordia è divenuta famosa per Schettino e le sue oscenità ".