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Il Comune di Grosseto apre al bilancio partecipato

I cittadini potranno scegliere su quali progetti investire per circa 400 mila euro

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GROSSETO - Il Comune di Grosseto invita i cittadini a partecipare alla costruzione di progetti e investimenti relativi al bilancio dell’Ente. E’ stato infatti approvato dalla Regione, con un contributo di 27mila euro, a fronte di un cofinanziamento comunale di 10mila euro, il progetto “Grosseto partecipa”. Nel bilancio 2015 l’Amministrazione metterà a disposizione 400mila euro da investire nei settori del turismo e i cittadini, attraverso la metodologia del bilancio partecipativo, avranno il compito di distribuire i fondi messi a disposizione tra vari interventi infrastrutturali, di riqualificazione urbana e di valorizzazione del territorio.
L’obiettivo è quello di coinvolgere la città nelle scelte che il Comune deve compiere in un momento in cui le risorse a disposizione sono sempre meno: “Vogliamo consolidare il senso di comunità con un primo esperimento di parteecipazione dei cittadini alla scelte comunali – commenta il vicesindaco e assessore al Bilancio, Paolo Borghi – con un'attenzione verso il bene comune di un intero territorio, promuovendo il confronto e la comprensione dei bisogni. Per farlo intendiamo coinvolgere la popolazione nelle scelte più importanti che riguardano la propria città, fornendo gli strumenti necessari alla comprensione di un documento complesso quale è il bilancio di un ente. Ci tengo a sottolineare che il processo partecipativo sarà reale, visto che i cittadini dovranno esprimersi e svolgere un ruolo attivo”. Gli interventi che verranno proposti dovranno tenere conto del rispetto dell’ambiente, dell’accessibilità e quindi dell’eliminazione delle barriere architettoniche e dell’utilizzo di tecnologie che promuovono interventi mirati e funzionali all’intera collettività.
Il progetto “Grosseto partecipa” durerà circa 6 mesi e coinvolgerà 120 persone, 90 prese da un campione casuale eterogeneo e 30 autocandidate. Saranno invitati direttamente o tramite associazioni 10 cittadini tra stranieri e disabili. In una prima fase preparatoria si terranno gli incontri con i tecnici e gli amministratori locali per la creazione di un gruppo di lavoro interno. Verrà inoltre costituito un Comitato di garanzia formato dagli stakeholder e dalle associazioni del territorio.
Seguirà un’intensa campagna di comunicazione e pubblicizzazione del progetto, che comprenderà anche la creazione di una pagina internet dedicata e dei profili facebook e twitter. I cittadini verranno invitati a partecipare ad alcune assemblee e poi sarà estratto un campione eterogeneo dal punto di vista sociale, demografico e territoriale. Verrà garantita la parità tra uomini e donne e si punterà molto sulla partecipazione dei giovani. A quel punto verranno organizzati gli incontri con i cittadini estratti e divisi per tavoli tematici e con il supporto dei tecnici comunali verranno valutate le proposte. Il percorso partecipativo si concluderà con la votazione dei progetti: i più votati saranno quelli che l’Amministrazione si impegnerà a realizzare.
“Abbiamo scelto di usare la metodologia del cosiddetto ‘world cafè’ – spiega Borghi – perché i cittadini di solito non sono abituati a esprimere le proprie idee in maniera formale davanti a un’assemblea. Creando invece piccoli gruppi di conversazione intorno a un tavolo, proprio come in un caffè, si creerà un ambiente più stimolante e confortevole. Mi aspetto una grande partecipazione da parte della cittadinanza non organizzata, quella cioè che non fa parte di associazioni o gruppi di interesse. Il nostro obiettivo è quello di gettare le basi per una metodologia di lavoro innovativa, fondata sull’inclusione e sulla partecipazione, in modo che possano emergere le richieste ritenute più urgenti dalla collettività, così da prendere decisioni che siano il più possibile vicine ai reali bisogni della comunità locale”.

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