Ci si aspettava anche questo: un ulteriore rinvio della Conferenza Unificata Stato, Regioni ed Enti Locali. Ma quello che è più preoccupante è che di fronte ad una nuova proposta del Governo sui bonus casino online e che propone la riduzione del 33% delle apparecchiature da intrattenimento, gli altri partecipanti alla Conferenza non lo hanno forse ritenuto sufficiente, come non è sembrata accoglibile la proposta dell'Esecutivo del funzionamento delle slot machine per 10/12 ore (forse tenendo presente le esigenze degli operatori) che è stato ritenuto un tempo “inaccettabile”. Sono state controproposte 8 ore. Ed anche agli ulteriori chiarimenti sulle sale di “tipologia B” verrà dato riscontro dal Governo nella prossima data.
Nell'ultimo incontro tra le parti interessate al riordino del gioco, il sottosegretario Pier Paolo Baretta ha voluto ricordare i “dictat” della Legge di Stabilità del 2016 che sostanzialmente si potevano raggruppare in due punti: 1) le caratteristiche dei punti gioco; 2) i criteri per la distribuzione e concentrazione sul territorio dei punti gioco. Entrambi i punti avevano ed hanno come obbiettivo quello della sicurezza per la salute, l'ordine pubblico e per prevenire il rischio di accesso ai minori di età.
Premesse doverose da parte del Governo che sottolinea, anche, la necessità di tenere conto delle esigenze sociali attuali e, quindi, regolare la distribuzione dell'offerta di gioco diffusa sul territorio nazionale. E bisogna anche tenere conto che in passato, forse erroneamente (da questo lo dice solo chi scrive) si era pensato che per combattere l'offerta illegale ed incontrollata che all'epoca era in essere, bastasse aumentare il gioco lecito e moltiplicare appunto la sua offerta e di “insistere” particolarmente con le slot: questo dilagare ha “portato” gli Enti Locali a scegliere ordinanze restrittive nei confronti dei detentori di queste “macchinette”.
Questo quadro abbastanza complicato, ha portato a conseguenze sociali che non possono più essere trascurate e, quindi, lo Stato ha prospettato una soluzione che si ravvisa nella riduzione dell'offerta del gioco pubblico tenendo, però, conto che il gioco è un settore che “garantisce importanti entrate erariali che si quantificano in 8,7 miliardi di euro di cui 4,5 miliardi solo dagli apparecchi da intrattenimento. In ogni caso, nella Legge di Stabilità 2016 sono stati inseriti alcuni provvedimenti coerenti a quanto elencato sopra e, particolarmente, la riduzione di almeno il 30% delle Awp in circolazione attraverso la riduzione di quelle disponibili; la determinazione di un numero massimo consentito in 10.000 sale e di 5000 corner per le scommesse, con la concentrazione dei punti vendita conseguente; il passaggio alle Awp esclusivamente da remoto e nei casino online con jackpot: drastica riduzione degli spazi pubblicitari e l'innalzamento del Preu.
Le premesse per arrivare ad una conclusione e ad un accordo con le Regioni e con gli Enti Locali sono queste, in linea di massima, ed il Governo propone, quindi, una serie di misure che avranno come obbiettivo quello di ottenere e realizzare una forte riduzione dell'offerta attraverso una contrazione ed una concentrazione assai sensibile dei punti vendita, ma sopratutto un innalzamento della loro qualità sempre tenendo presente il contrasto al gioco problematico che rimane uno scopo da tenere assolutamente presente, monitorato ed al quale va prestata la massima attenzione.