GROSSETO - Una donna che chiede aiuto, urlando, e la conversazione che si conclude improvvisamente, senza dare modo all'operatore del 113 di poter capire il motivo della telefonata. Erano le 22 di ieri, quando la sala operativa della Questura di Grosseto ha ricontattato il numero da cui era stata inoltrata la chiamata. Ma a rispondere, al secondo giro, non è stata una donna, ma un uomo che precisa che il gesto era stato compiuto per errore dalla compagna, affetta a suo dire da crisi depressive, ma che nel frattempo continuava ad urlare in sottofondo.
L'agente al telefono ha quindi chiesto all'uomo di poter parlare con la donna, ma di fronte ad un suo rifiuto, ha richiesto le rispettive generalità. L'uomo, un torinese di 45 anni, si trovava con una milanese di 51 anni in un camper fermo a Fiumara. Gli agenti hanno così raggiunto la coppia, rintracciando il camper nella pineta, nonostante le pessime condizioni meteo.
La donna, poco prima dell'arrivo dei poliziotti, vestita con una tuta di jeans, si era però allontanata scappando dal compagno che aveva provato a fermarla e a seguirla, per poi perderne le tracce. Così è scattato il protocollo di ricerca delle persone scomparse tramite la Prefettura di Grosseto che ha inviato sul posto anche i carabinieri e il nucleo sommozzatori dei Vigili del Fuoco. Il torinese, rimasto al telefono e preoccupato per un possibile tentativo di suicidio, ha quindi atteso l'arrivo di altre volanti lungo la strada provinciale. Dopo essersi fatto riconoscere, ha riferito agli agenti che la compagna aveva preso dei medicinali antidepressivi, manifestando l’intenzione di togliersi la vita.
Grazie alle ricerche, concentrate soprattutto lungo l'argine di Fiumara, la donna è stata rintracciata. Gli agenti, mentre questa continuava ad urlare che aveva intenzione di uccidersi, sono riusciti ad instaurare un dialogo e ad avvicinarsi alla 51enne che è stata riaccompagnata al camper, dove ha chiesto di rivedere il proprio compagno. Sul posto è sopraggiunto anche il personale del 118 che ha fornito le prime cure, per poi trasportare la donna in ospedale. Il torinese, confermati i disturbi depressivi della 51enne, è stato quindi lasciato libero di poterla raggiungere.