MASSA MARITTIMA - "La vecchia nomenclatura Pd, oltre a dare per scontata la vittoria di Giuntini, - dice Filippo Pieri, del consiglio di Valpiana - ipotizzava un distacco con il rivale dell’ordine di parecchie centinaia di voti.
Tale convinzione, frutto sia di un’incompleta lettura delle nuove richieste da parte del proprio elettorato, che della certezza di aver provveduto ad una “chiamata alle armi” senza precedenti, certificata dalla partecipazione di moltissimi immigrati, alcuni ultracentenari e perfino di una cospicua pattuglia di suore, si è rivelata errata.
Le urne, di fatto, hanno consegnato un risultato che vede un partito ridimensionato in termini di consenso, spaccato in due ed in balia di forti tensioni interne, acuitesi all’indomani del voto e, al momento, vista l’anacronistica intransigenza dell’ala conservatrice, oggettivamente lontane da una loro possibile ricomposizione.
Da una parte i sostenitori della linea Sani, Bai, Giuntini, dall’altra i Renziani che, animati da una fortissima volontà di cambiamento, una volta verificata l’impossibilità di vedere accolte le proprie istanze, potrebbero decidere di organizzarsi in una lista autonoma, svincolata da soggetti “ingombranti” quali SEL, PSI ed IDV."
"Più semplicemente, - conclude Pieri - se non si individuasse una sintesi, ed il ruolo dei rappresentanti Renziani fosse ridotto a quello di mere comparse, la base di riferimento difficilmente avvertirebbe l’esigenza di recarsi alle urne alle prossime elezioni amministrative.
In questo caso, Il PD e Giuntini, vedrebbero venire meno una cospicua fetta di elettorato, stimabile in poco meno dei 768 voti ottenuti da Poli.
Tale defezione, conclude Pieri, risulterebbe largamente sufficiente a far perdere il controllo del Comune di Massa Marittima alla compagine democratica, aprendo la strada a soggetti esistenti o in procinto di formarsi, specie in conseguenza di loro possibili future alleanze."
Le urne, di fatto, hanno consegnato un risultato che vede un partito ridimensionato in termini di consenso, spaccato in due ed in balia di forti tensioni interne, acuitesi all’indomani del voto e, al momento, vista l’anacronistica intransigenza dell’ala conservatrice, oggettivamente lontane da una loro possibile ricomposizione.
Da una parte i sostenitori della linea Sani, Bai, Giuntini, dall’altra i Renziani che, animati da una fortissima volontà di cambiamento, una volta verificata l’impossibilità di vedere accolte le proprie istanze, potrebbero decidere di organizzarsi in una lista autonoma, svincolata da soggetti “ingombranti” quali SEL, PSI ed IDV."
"Più semplicemente, - conclude Pieri - se non si individuasse una sintesi, ed il ruolo dei rappresentanti Renziani fosse ridotto a quello di mere comparse, la base di riferimento difficilmente avvertirebbe l’esigenza di recarsi alle urne alle prossime elezioni amministrative.
In questo caso, Il PD e Giuntini, vedrebbero venire meno una cospicua fetta di elettorato, stimabile in poco meno dei 768 voti ottenuti da Poli.
Tale defezione, conclude Pieri, risulterebbe largamente sufficiente a far perdere il controllo del Comune di Massa Marittima alla compagine democratica, aprendo la strada a soggetti esistenti o in procinto di formarsi, specie in conseguenza di loro possibili future alleanze."