Magliano: Eva Bonini interviene su "La casa della cultura"

La candidata di Sel alle primarie spiega l'importanza di questo spazio

26/02/2014
Attualità
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MAGLIANO - La Casa della Cultura sarà la casa di tutti. Un luogo destinato alla cultura, ma anche alla crescita della nuova classe imprenditoriale locale” - così Eva Bonini, candidata Sel alle primarie di coalizione nel Comune di Magliano in Toscana, spiega la versatilità di questo spazio pubblico di aggregazione e propone la sua idea di cultura.
"La vita di una comunità dipende dalla ricchezza delle relazioni, dalle occasioni di incontro, di scambio e condivisione. L'organizzazione degli spazi urbani e la scelta di creare o meno  luoghi moderni di socialità, determina il modello di comunità che si intende costruire nel futuro, favorendo la nascita di una società culturalmente aperta, ed economicamente dinamica.
Nella mia visione di sviluppo del territorio, la Casa della Cultura, avrà  un ruolo importante: sarà a disposizione di tutti i cittadini, una struttura versatile, di aggregazione e di scambio, per potenziare la crescita culturale, sociale ed economica del territorio, dove trovano spazio l'arte, l'impegno politico, ma anche l'economia, e i momenti ludico ricreativi."

Le illazioni del candidato Condipodaro che tira fuori la formula 'del sarebbe meglio' spendere soldi per rattoppare buche anziché costruire edifici per la cultura è figlia di una politica rozza che non ha alcuna visione del futuro. I soldi spesi in 10 anni dall'amministrazione comunale per la casa della cultura sono un investimento per il presente e il futuro, di tutto il territorio di Magliano. Lasciamo quindi l'eterna sfida tra campanili alle divertenti e spensierate chiacchiere tra amici al bar. Per favore, non la portiamo dentro la politica.

Attraverso una gestione attenta ai diversi bisogni della comunità garantiremo con la Casa della Cultura, spazi adeguati all'aggregazione dei giovani, per le associazioni e l'imprenditoria locale.
La globalizzazione mette in crisi la socialità accentuando l'individualismo, i momenti di incontro esclusivi e privati. La Casa della Cultura è un tentativo di aprire le porte a tutti, perché la cultura deve essere accessibile. Vogliamo preservare e rafforzare l'idea di comunità e di appartenenza.
La crisi economica si può superare unendo le forze, riscoprendo i vantaggi che possono scaturire dalla condivisione dei problemi e dallo scambio delle idee.
Investire in spazi pubblici dedicati all'aggregazione è  il presupposto fondamentale per favorire quel salto di qualità che solo una politica attenta e lungimirante è in grado di percepire e di sostenere”.

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