Orbetello, Paffetti risponde a Casamenti: "Abbandonare il consiglio è sintomo di antidemocraticità"

25/02/2014
Attualità
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ORBETELLO - Appena finito il consiglio comunale di Orbetello il sindaco Monica Paffetti risponde all'opposizione, che questo pomeriggio ha deciso di abbandonare l'aula in segno di protesta (leggi qui).

"Siamo assolutamente interdetti e sbalorditi dall’atteggiamento e dalle parole dell’opposizione - si legge nel comunicato della giunta comunale orbetellana -. Il riferimento non è solamente a quanto accaduto in consiglio comunale quest’oggi, ma anche per le dichiarazioni apparse immediatamente dopo sulla stampa online". Questa volta il dito è puntato contro il consigliere di Oltre Il Polo, reo di usare, secondo il sindaco, espressioni fuoriluogo e diffamatorie. Ma andiamo per ordine: "Durante il consiglio comunale di oggi - continua Paffetti - il consigliere ha approfittato dello spazio concessogli per accusare il presidente del consiglio Vaselli di atteggiamento antidemocratico per aver negato, così come previsto dal regolamento (regolamento che una persona che ha seduto sugli scranni del consiglio per anni dovrebbe conoscere a menadito) l’introduzione dell’argomento relativo al Fossino di Talamone all’ordine del giorno. Proprio in quel momento i consiglieri di minoranza, novelli Ponzio Pilato, hanno inscenato la pagliacciata – è carnevale d’altronde - dell’abbandono del consiglio comunale in quanto forma di protesta. Una guasconeria gratuita, e non certo un gesto di protesta che non è indice della democraticità che secondo loro manca a questa amministrazione. A che serve abbandonare un consiglio comunale se non a lavarsi le mani della discussione, soprattutto per un argomento per il quale nelle scorse settimane avevano promesso battaglia proprio in consiglio quale l’introduzione dell’imposta di soggiorno? Questo non è un gesto di protesta, questo è un vero e proprio atto di indifferenza e di menefreghismo nei confronti dell’istituzione consiliare e soprattutto nei confronti dei cittadini. Questa è l’antidemocraticità. Il sottrarsi al confronto nei luoghi preposti. Il sottrarsi al confronto, anche duro e aspro a volte, con la cittadinanza. Questa è paura. Non di certo l’atteggiamento di questa amministrazione che più volte dal suo insediamento ha incontrato la cittadinanza, sia nei propri uffici, sia negli spazi pubblici. Casamenti e il suo gruppo ci spieghino quindi quale sia la loro concezione di partecipazione e democraticità: non ci risultano incontri pubblici durante i quindici anni di governo di destra. Mai. Nemmeno uno".

"Questa amministrazione - precisa Paffetti - ha sempre dimostrato disponibilità nei confronti della cittadinanza, esponendosi a confronti anche duri, esponendo lo stato dell’arte e rispondendo senza trincerarsi dietro ad atti teatrali e guasconi anche laddove le risposte non possono essere belle come si vorrebbe. Alla luce delle parole dette da Casamenti in consiglio e sulla stampa online ci chiediamo: chi è il vero arrogante, noi che affrontiamo i nostri concittadini a viso aperto o lui che si trincera dietro gesti teatrali rifuggendo al confronto democratico tra le parti che il consiglio comunale garantisce?".

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