Riapre l'acquario comunale con il centro di accudimento di esemplari marini

Firmata questa mattina la convenzione tra Comune di Grosseto e Club subacqueo grossetano

Michela Ceravolo
24/02/2014
Attualità
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GROSSETO - L'acquario comunale riapre i battenti e torna a ospitare un centro di primo soccorso e cura delle specie marine. Attività questa che sarà gestita dal Club subacqueo grossetano in base a una convenzione firmata tra il Comune e la stessa associazione.
Secondo il documento, approvato dalla Giunta, il Club subacqueo dovrà anche portare avanti le attività didattiche e scientifiche dell'acquario, assicurando l'apertura al pubblico oltre che la consulenza e l'assistenza ai visitatori.
L'attività prioritaria sarà comunque quella del recupero degli esemplari marini in difficoltà, del loro trasferimento nelle vasche della troniera e dell'accudimento, con le eventuali terapie riabilitative, fino alla liberazione in mare. Con particolare attenzione al recupero delle tartarughe rispetto alle quali il Club subacqueo ha maturato un significativo percorso di formazione professionale in stretto contatto con il Parco regionale della Maremma, l'acquario A. Dorhn di Napoli, la stazione biologica di Bagnoli, l'università di Pisa. Enti questi con i quali l'associazione collabora da anni. Attualmente il centro ospita quattro tartarughe Caretta Caretta. "Sono i pescatori che ce le portano – spiega Luana Papetti, ecologa del centro -. Noi accogliamo gli esemplari che non potrebbero sopravvivere in mare aperto perché magari hanno ingerito piccoli oggetti di plastica o ami o sono rimasti impigliati in buste di plastica abbandonate in mare. Rimangono nel centro per circa 20 giorni e, se non ci sono complicazioni, li liberiamo nuovamente in mare, altrimenti li trasferiamo in centri più specializzati. Quando liberiamo gli esemplari cerchiamo inoltre di coinvolgere le scuole per sensibilizzare più persone possibile sull'importanza di non inquinare l'ambiente".

L'acquario garantisce anche la possibilità di visite guidate con le scolaresche che ne dovessero fare richiesta oltre che la promozione e l'organizzazione, anche con altre realtà del territorio e con l'amministrazione comunale, di mostre, eventi e manifestazioni culturali e di promozione turistica. Ospiterà, nell'ambito del programma annuale, anche corsi di divulgazione scientifica per studenti e insegnanti, attività di studio e di ricerca in collaborazione con organismi nazionali e internazionali.
“Il recupero dell'acquario comunale è un altro obiettivo raggiunto sia in termini di recupero di un importante spazio della città dedicato alle attività di educazione e di divulgazione scientifica – afferma il sindaco Emilio Bonifazi -, sia in termini di risorsa per le attività formative, ricreative e culturali. Ma soprattutto è un altro spazio del nostro più prezioso monumento, le Mura medicee, che stiamo cercando di riqualificare in ogni angolo, con idee e iniziative di diversa natura”.
La convenzione, la cui scadenza è fissata al 31 dicembre 2016, prevede quindi una programmazione generale delle attività e la possibilità di inserire nel calendario annuale anche inziative che dovessero essere proposte da soggetti esterni. In primis dal Comune di Grosseto, che potrà comunque usufruire dei locali dell'acquario, in accordo con il Club.
L'acquario comunale riapre, potendo usufurire di locali più adeguati e oggetto di significativi lavori di ristrutturazione come il rifacimento dei servizi igienici e la messa a norma dell'impianto elettrico, ma anche la sistemazione della pavimentazione e il rivestimento delle pareti interne. Il tutto con la speranza di ottenere in futuro nuove vasche e più ampie per l'accoglienza degli esemplari: "L'acquario è in attività dal 1984 – spiega il presidente Fabio Biagini, presidente del Club Subacqueo -. Nel 2010 è stato chiuso per il rinnovo dei locali e il loro adeguamento alle nuove legislazioni. L'attività di accoglienza e di accudimento degli animali marini non è comunque mai stata interrotta. Attività che verrà consolidata sempre di più in futuro, con la speranza di consolidare una Rete regionale dei cetacei e tartarughe marine e di essere inseriti nel circuito dei Musei della Maremma".

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