“Incomprensibile l'espulsione dell'allenatore dei Giovanissimi Provinciali del Casotto dei Pescatori”

“La FIGC e l'AIA considera i bambini al pari degli adulti”

01/02/2014
Attualità
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GROSSETO - "La vicenda dell'espulsione dell'allenatore dei Giovanissimi Provinciali del Casotto dei Pescatori, colpevole di aver soccorso senza autorizzazione un ragazzo che aveva sbattuto la testa nel match interno contro il Paganico. La decisione, da parte del giudice sportivo, della squalifica di ben quarantacinque giorni afferma Andrea Serrai di Fare Grosseto - è paradossale e incomprensibile. 
Questi fatti mettono in luce quanto il movimento calcistico sia lontano dai bisogni delle società, dei ragazzi e di tutti coloro che lo praticano.
Le società sono costrette continuamente a dover spendere soldi per il tesseramento alla FIGC (quest'anno oltretutto ha raddoppiato la quota da 10 a 20 euro), per gli arbitri, per le visite mediche, per gli impianti.
La FIGC organizza tornei e campionati con gli stessi criteri organizzativi e regole sia per la terza categoria come per gli esordienti. E' come se per la FIGC e per l'AIA i bambini fossero al pari degli adulti.
Succede che all'arbitro si chiede di dirigere le partite dei bambini. allo stesso modo di quelle dei dilettanti.
L'impianto di gioco dei bimbi di sei anni é lo stesso dove giocano i dilettanti. Il tesseramento per i giovanissimi incontra difficoltà e burocrazie uguali a quelle del calciatore dilettante.
Tutto questo è un'assurdità.
In Toscana nel 1990 nacque un movimento che determinò il cambiamento dei rappresentanti federali e della politica del calcio sul territorio, assumendo il ruolo di paladino delle società.
Sono trascorsi più di trent'anni anni da quei giorni, tante di quelle promesse non si sono concretizzate e quella voglia di rinnovamento si è completamente esaurita.
Se non bastasse, ci sono consiglieri regionali e presidenti che da decenni, ininterrottamente, svolgono questo ruolo.
Insegnare il calcio, e più in generale operare nel calcio inteso come sport, ha anche una valenza sociale.
Il presupposto dell'impegno nel sociale dovrebbe essere quello di prestare un servizio alla comunità; al contrario, incarichi che perdurano troppo a lungo fanno pensare ad un lavoro a tempo indeterminato.
Crediamo - conclude Serrai - che la Federazione si debba concentrare maggiormente sulla promozione e sull'educazione allo sport.
E dopo tutto quello che è successo negli ultimi anni sui campi da gioco, si dovrebbe potenziare la tutela della salute dei calciatori , ed aumentare la sicurezza negli impianti sportivi (formare gratuitamente e non a pagamento esperti sull’uso dei defibrillatori), piuttosto che applicare sterili regole".
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