A che punto è il Peba a Follonica? La situazione delle barriere architettoniche nella città

Daniele Del Casino
29/01/2014
Attualità
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FOLLONICA – Dal 1986 esiste uno strumento a favore dei cittadini diversamente abili: il Peba (Piano per l'eliminazione delle barriere architettoniche). Tale piano doveva essere adottato in tutti i comuni italiani, dopo tutti questi anni, in molte città è stato scarsamente adottato. Nella città di Follonica il piano, nel corso di varie amministrazioni, ha visto una sua attuazione ben sviluppata, anche se spesso in maniera confusa e senza il necessario coinvolgimento dei diretti cittadini usufruttuari, i diversamente abili e le loro famiglie e amici. Per loro Follonica risulta abbastanza accessibile, grazie alla realizzazione di scivoli e pedane, come ad esempio quelle costruite per l'accesso al mare e per tutti gli edifici pubblici, ma purtroppo non mancano le incongruenze, a causa di gradini lasciati troppo alti in alcuni marciapiedi, o nel caso della sala nel Casello Idraulico, oppure per una clamorosa svista, come nel caso dello scivolo nel marciapiede tra via 4 Novembre e piazza Don Ugo Salti, dove lo stesso è stato “coperto” dal parcheggio a pagamento. Errori probabilmente evitabili, se gli uffici competenti avessero coinvolto i cittadini diversamente abili durante la progettazione o l'esecuzione dei lavori, coinvolgimento che è stato minimo o più spesso non è avvenuto.

Altro aspetto a cui tutti dovrebbero fare attenzione riguarda il trasporto pubblico, giudicato dagli interessati davvero scarso, con un solo autobus dotato di pedana per la salita/discesa e spesso inefficiente, una situazione di cui i diversamente abili si augurano un giorno veda anche l'interessamento dell'amministrazione comunale. Da segnalare che in città non mancano i marciapiedi con scivoli “fai da te”, come ad esempio all'incrocio tra via Buonarroti e via Massetana, dove ignoti hanno ovviato, nel bene e nel male, ai ripidi scalini con del cemento.

Altro guaio per le carrozzelle è rappresentato dagli scarichi pluviali delle grondaie, che in molti punti della città risultano arrivare direttamente sul marciapiede invece che essere interrati, che in caso di pioggia bagnano irrimediabilmente il diversamente abile. Follonica insomma ha abbattuto molte barriere architettoniche, ma deve sempre ricordarsi di abbattere quelle culturali e mentali, perchè non servono gli scivoli e le pedane se poi sono occupate o intralciate dal comportamento irresponsabile di altri cittadini. Un appello, insomma, al comune senso civico perchè tutti possano avere gli stessi diritti ed accessi.

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