GROSSETO – Almeno settecento persone da evacuare. Così Ennio Aquilino, comandante dei vigili del fuoco di Grosseto, sentito per il processo sul naufragio di Costa Concordia, ricorda quella tragica notte . “Quando siamo entrati nella nave non sapevamo se lo scafo sarebbe rimasto stabile. Era tutto rovesciato. Non abbiamo potuto far altro che affidarci a Santa Barbara. Ci spostavamo all’interno tenendo un cordino di nylon per non perdersi”.
Oltre al ricordo drammatico di una corsa contro il tempo per mettere in salvo equipaggio e crocieristi, Aquilino ha precisato di non aver incontrato nessun ufficiale al comando durante i soccorsi.