Costa Concordia: gara tra paesi Ocse per decidere il porto di smaltimento

18/11/2013
Attualità
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Sarà una gara internazionale, all'interno dei Paesi Ocse, a stabilire il porto nel quale sarà smantellata la Costa Concordia nonché l'azienda che si occuperà dell'intervento. Lo ha spiegato Michael Thamm, ad di Costa Crociere, nel corso della cerimonia di varo tecnico della Costa Diadema, nuova ammiraglia della flotta della compagnia avvenuto lo scorso venerdì.
"Faremo una gara d'accordo col governo italiano, perché ci sono moltissimi porti che hanno dimostrato interesse e dobbiamo trovare una soluzione appropriata". Il manager si è anche espresso riguardo alla possibilità che la nave sia smantellata a Piombino, scalo sul quale si era appuntata, in particolare, l'attenzione del governo che vorrebbe, in qualche modo, compensare così i danni provocati alla Toscana dal naufragio della nave davanti all'isola del Giglio. Al momento, però, Piombino non ha né infrastrutture né fondali adatti ad accogliere il relitto.

"Noi - ha affermato Thamm - teniamo d'occhio Piombino però vedremo se sarà pronta: il tempo è dirimente. Vogliamo rimuovere il relitto prima dell'estate, al massimo entro giugno[...]".

Il protocollo allo studio dell'esecutivo e della protezione civile, in effetti, guarderà, tra i criteri considerati per lo smaltimento del relitto, oltre a una normativa "molto chiara - ha sottolineato Thamm - e in ottemperanza a tutte le leggi, specie quelle ambientali", anche al rispetto della sicurezza sul posto del lavoro, al trattamento di rifiuti, al loro stoccaggio, all'esistenza, nell'area da scegliere, di un retroporto con connessioni ferroviarie adatte, allo stoccaggio e al trattamento di rifiuti di diversa natura.

"Questa gara è rivolta a due soggetti: i porti e le aziende specializzate per lo smaltimento. Conteranno, nella scelta, anche gli aspetti economici e commerciali".

La gara sarà indirizzata "ai Paesi dell'Ocse". Di questi fa parte anche la Turchia, che era stata indicato come una delle possibili mete non italiane di Concordia. "Siamo in un mondo aperto. La Turchia fa parte dell'Ocse ma è lontana. Ha quindi uno svantaggio geografico: portare là Concordia farebbe aumentare i costi di trasporto. In ogni caso, qualunque decisione presa sarà frutto di una scelta trasparente".

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