GROSSETO - Confesercenti Grosseto interviene in merito alla regolamentazione delle sagre. "Concordiamo con quanto affermato dall’assessore Chelini - afferma il direttore Gloria Faragli -, nel sottolineare che un regolamento di indirizzo sul territorio provinciale esiste già, ed è il risultato di un lungo lavoro svolto tra gli amministratori locali e le Associazioni di categoria. Confesercenti avrebbe voluto fosse ancora più restrittivo, in particolare nel numero dei giorni consentiti alle sagre, ma costituisce comunque un quadro di riferimento che è stato migliorato in quei Comuni dove abbiamo incontrato amministratori più attenti all’ascolto delle categorie economiche.
Molti sono ancora i Comuni in cui la concertazione non avviene pur essendo prevista dalla normativa della Regione Toscana, o Comuni, è il caso di Grosseto, in cui la concertazione è avvenuta senza che questa abbia prodotto atti formali a cui fare riferimento, anzi consentendo la proliferazione di sagre e allungamento della loro durata che non possiamo non denunciare come lesive di un settore economico importante come quello della ristorazione.
Cogliamo di buon grado nuove attenzioni finalizzate a produrre consapevolezza sulla necessità di ridimensionare questo fenomeno, consapevolezza a cui la nostra organizzazione ha costantemente richiamato gli Enti deputati ad autorizzarle. Chi svolge professionalmente l’attività di ristoratore, oggi più che mai, come tutte le imprese, ha bisogno di sostegno ed il primo tangibile segnale è proprio quello di riconoscere il rischio di impresa, le competenze, le energie spese per qualificare l’offerta turistica di cui la ristorazione è un segmento di grande attrazione e di servizio a turisti e residenti.
Continuiamo a confrontarci sui regolamenti, ma se essi non saranno il prodotto di una chiara volontà tesa a limitare le sagre solo a coloro che promuovono autentiche tradizioni storico-culturali locali o prodotti tipici e stagionali del territorio, il risultato per noi non sarà mai soddisfacente".