FOLLONICA - Proseguono le ricerche del pensionato disperso nella macchia di Follonica. Ma come vengono gestite le operazioni? Molti potrebbero chiederselo. Ed ecco cosa succede durante una giornata trascorsa con le squadre, che da domenica passata perlustrano la fitta macchia sopra la Città del golfo nella speranza di avvistare Antonio Proia, il pensionato follonichese disperso mentre stava cercando funghi.
Dalla prima mattina la squadra, composta da 30 unità di volontari del Coordinamento Volontariato Territoriale, dei Carabinieri, del Corpo Forestale e dei Vigili del Fuoco, ha percorso gli stretti sentieri e strade tagliafuoco per giungere alla zona da perlustrare. Il comando logistico di Grosseto ha infatti suddiviso il territorio da controllare in zone marcate che poi vengono trasmesse ai gps in dotazione alla squadra. La pattuglia di soccorso ha iniziato il controllo a tappeto della zona, tenendosi costantemente in contatto radio con il campo base e mantenendosi sempre a vista tra di loro. In alcuni punti la boscaglia è talmente fitta che è possibile proseguire soltanto facendosi strada con attrezzi manuali, ma niente viene lasciato al caso, per la sicurezza della ricerca.
Inerpicandosi nella fitta vegetazione e battendo la stessa metodicamente sono stati rinvenuti vari generi di rifiuti, tra cui i resti di una tanica americana dell'ultimo conflitto mondiale, ma niente che possa testimoniare il passaggio del disperso.
Con fatica la zona assegnata è stata interamente controllata, non senza che la squadra sia stata obbligata a fermarsi per potersi ricompattare, a causa della natura difficoltosa del terreno. Dopo un ritorno al campo base per consumare il pasto e un rapporto all'Unità di Comando, la squadra è stata riorganizzata e fatta ripartire per un'altra zona. Anche durante la seconda perlustrazione nessun elemento è stato tralasciato. Durante il controllo di un terreno confinante con la superstrada è stato scoperto un pericoloso varco nella recinzione, causato da una frana. Mentre i Vigili del Fuoco annotavano l'anomalia, i volontari hanno ispezionato minuziosamente la vegetazione: un compito reso difficoltoso già dalle asperità del terreno e, in alcuni punti, ancor più gravoso per l'acqua stagnante sulla terra. Lentamente il breve pomeriggio autunnale è volto al termine, rendendo la visibilità ridotta.
Alla fine della giornata gli ettari battuti a palmo sono stati 15, purtroppo senza nessuna traccia del disperso. Domani sarà la volta di altre ricerche e di altri soccorritori che continueranno a battere quanto terreno possibile intorno alle zone di Martellino e Valle, per non lasciare niente di intentato nella ricerca di Antonio Proia.