GROSSETO - L’associazione degli Industriali si unisce alle altre organizzazioni datoriali nel condannare la decisione del comune capoluogo in merito all’aumento delle tariffe per la raccolta e smaltimento dei rifiuti. Ora sarà davvero rivolta. La Tares rappresenta per le aziende industriali un prelievo che raggiunge valori assurdi e forse non conosciuti da parte di molti anche in considerazione del fatto che ognuno deve a norma di legge organizzare lo smaltimento dei propri rifiuti industriali attraverso il sistema di strutture specializzate.
Ulteriore paradosso è che molte aziende a fronte di alti esborsi conferiscono al sistema pubblico solo ed unicamente un sacchetto con all’interno qualche carta proveniente dagli uffici o dalle mense. Alle amministrazioni comunali è sempre stato rivolto l’invito a verificare la possibilità di dettare linee guida per verificare correttamente e in prima persona, anche nei confronti del gestore, i bilanci relativi alla gestione e allo smaltimento dei rifiuti e svolgere quindi un’analisi dei costi benefici degli indirizzi per assicurare efficaci azioni di prevenzione del rifiuto.
Una azione che è considerata indispensabile per il raggiungimento di un obbiettivo di abbattimento dei costi è da sempre stata rappresentata dalla riduzione dell’ambito della privativa, riduzione ottenibile attraverso l’adozione di criteri che riducano l’ambito di assimilazione dei rifiuti a quelli urbani prioritariamente in base alla riduzione della quantità massima assimilabile. La decisione di innalzare le tariffe della Tares creeranno nel sistema locale ulteriori gravi ripercussioni e criticità insostenibili per il sistema industriale, ma anche per quello dei servizi, del turismo e del commercio, che sono inaccettabili e contrari agli obbiettivi di una moderna economia. Forse è proprio questo il momento ideale per cogliere l’occasione di ispirare regolamenti ed indirizzi ai concetti di efficienza mediante riduzione del costo e liberando risorse per il cittadino e le imprese, efficacia da rilevare nella qualità del servizio e trasparenza nella rimodulazione di una nuova carta dei servizi.
Oltre a tutto ciò il Comune di Grosseto ha deliberato l’incremento dell’addizionale comunale al massimo consentito dalle leggi statali. Non è possibile che ai tagli dei trasferimenti da parte del governo locale deve fare da contraccolpo un aumento dell’imposizione locale. In un momento talmente delicato per l’economia locale e nazionale l’amministrazione ha l’obbligo di contrarre la spesa corrente. E’ indispensabile quindi che l’ente debba predisporre un’operazione di trasparenza della propria effettiva realtà finanziaria e evitare il più possibile l’accanimento nei confronti di cittadini e imprese nel nome del mantenimento dei servizi, i quali devono essere mantenuti in relazione a scelte dell’amministrazione che non possono però ricadere su chi, purtroppo, non ha più la capacità di contribuire.