GROSSETO - Si prospetta un incontro non proprio all'insegna della calma e della tranquillità quello previsto per venerdì 11 ottobre dal titolo “Alluvione, silenzio assordante – Agricoltura zero assoluto… Parliamone!”. Ad un anno dall'alluvione che colpì la Maremma e, visti gli sviluppi drammatici delle ultime piogge, Agrinsieme (associazione che fa capo a Cia, Confagricoltura e cooperative agroalimentari) vuole far sentire la sua voce e sceglie di farlo proprio nel territorio più colpito: l'iniziativa si svolgerà al centro bocciofilo di Albinia (ore 15). A presentare l'iniziativa il presidente di Cia Grosseto Enrico Rabazzi e il presidente di Confagricoltura Grosseto Anton Francesco Vivarelli Colonna, che di voce ne hanno fatta sentire già tanta. "In questo anno è cambiato poco o nulla – esordisce Rabazzi - I fondi che dovevano andare alle imprese agricole ancora non si vedono e il maltempo continua a non dare pace alla Maremma. È per questo che l'agricoltura deve essere tutelata: è l'unica che assicura il mantenimento e la tutela del territorio contro le catastrofi naturali". Rabazzi e Vivarelli Colonna parlano all'unisono e chiedono che gli aiuti promessi alle imprese agricole arrivino al più presto. I danni diretti subiti dal settore agricolo della provincia di Grosseto lo scorso anno ammontano a 54 milioni di euro. La Regione Toscana mette a disposizione solo 4,4 milioni (ancora non erogati per tempi burocratici lunghi) che, distribuiti a tutte le aziende del territorio, riescono a coprire solo l'8% dei danni. E a queste cifre c'è da aggiungere tutti i danni indiretti dovuti al fermo produzione delle aziende o al calo del rendimento delle colture. "La manifestazione dell'11 ottobre – continua Vivarelli Colonna - è assolutamente necessaria e non sarà certo l'unica. Dobbiamo catalizzare l'attenzione del governo sui nostri problemi e far capire a tutti che preservare l'agricoltura vuol dire preservare posti di lavoro, combattere la crisi e salvaguardare il territorio, soprattutto dal pericolo di alluvioni, frane e cedimenti".
Agrinsieme parte quindi dalla manifestazione dell'11 ottobre per chiedere l'erogazione di almeno il 30% di quei 4,4 milioni di euro promessi dalla Regione Toscana, un'ulteriore moratoria dei mutui, il massimo appoggio degli istituti di credito e un sostentamento del Fondo di solidarietà, ormai svuotato, che lo riporti a quota 300milioni di euro.