L'inceneritore di Scarlino

Il rimpallo di responsabilità

Angelo Grassu
01/09/2021
Attualità
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La questione dell'inceneritore si discute da più anni, con varie chiusure dell'impianto e successive riaperture (tra l'altro non sono nemmeno informato sulle ultime evoluzioni della faccenda), con rimpalli di responsabilità tra Regione Toscana e i comuni interessati.

A tal proposito Scarlino ne approva l'apertura, ma gli avvelenamenti da diossina colpirebbero Follonica… L'amministrazione follonichese non dovrebbe essere responsabile della salute dei cittadini?

Invece sembra che si tenti di mantenere il consenso elettorale dei dipendenti dell'impianto e dell'indotto, a scapito della salute della cittadinanza…  Mettiamo che in caso di chiusura dell'impianto (compreso l'indotto) perderebbero il loro posto di lavoro 100 persone. Sarebbe una proporzione equa fare si che rischino di ammalarsi 22.000 persone per fare sì che 100 non perdano il proprio posto di lavoro? Oltretutto 'sembra' che non sia molto difficile per gli amici e i parenti dei 'compagni' trovare un impiego comunale o in una delle ditte che gli gravitano intorno (Coop compresa)… Sarebbe così difficile aiutare quei 100?

 

L'impianto è un "ferrovecchio" come definito dallo stesso Marras, quindi nemmeno lontanamente conforme alle normative europee riguardanti le emissioni di diossina, che in ogni caso vuole che vengano chiusi tutti partendo dai più vecchi come quello in questione.

Chissà come finirà la questione?

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