Rifiuti, 1 milione di euro di risparmio sul servizio e riduzione di tutte le tariffe Tari a Grosseto

Presentato il lavoro di revisione dei costi di gestione

Davide Lesti
09/03/2017
Attualità
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GROSSETO - “La politica dei rifiuti che abbiamo avviato e, in parte (solo in parte), già portato a compimento fa rima con rivoluzione. Sono bastati sette mesi di intenso, faticoso, ma gratificante lavoro per portare a casa i primi evidenti risultati, andando ben oltre le nostre stesse aspettative”.
Così il sindaco di Grosseto Antonfrancesco Vivarelli Colonna ha commentato le politiche della nuova amministrazione comunale sul servizio completo dei rifiuti. “Da un’attenta analisi dei costi che vanno a determinare la Tari siamo riusciti ad abbattere la spesa, che grava sulle tasche dei cittadini, di circa 1 milione di euro – ha proseguito il sindaco -, con la conseguente riduzione delle tariffe da un minimo di circa il 5 per cento fino all’11 per cento. Un traguardo che ci riempie di orgoglio e che supera di gran lunga il 2 per cento preannunciato in campagna elettorale”.
Il lavoro svolto dall’ufficio Ambiente per diminuire la pressione fiscale è stato quello di esaminare nel dettaglio ogni singolo costo, che costituisce il Piano economico finanziario, dal quale si determinano le tariffe Tari. In particolare in questa prima fase l’ufficio si è mosso soprattutto per rivedere parte dei costi propri dell’Ente e relativi alla gestione dell'ex discarica delle Strillaie, alla gestione dei rifiuti in area demaniale e al recupero delle indennità di disagio ambientale (indennità legata al fatto di avere sul territorio impianti di trattamento).
A questi interventi ne stanno già facendo seguito altri per progetti mirati a ottimizzare il servizio sia da un punto di vista dell’efficienza sia da un punto di vista economico (il nuovo progetto di spazzamento e il nuovo progetto di raccolta dei rifiuti).
“La mia missione è quella di dare una caccia spietata alle distorsioni del sistema dei rifiuti, finalizzata a raggiungere un migliore servizio e una importante riduzione delle tariffe – ha spiegato l’assessore all’Ambiente, Simona Petrucci -. Quello di oggi è solo un significativo primo passo verso questo traguardo. Come più volte ribadito, lavorerò tutti i giorni per arrivare a centrare il mio obiettivo”.
“Grazie alle somme recuperate con il lavoro del servizio Ambiente ci siamo fin da subito adoperati per alleggerire la pressione fiscale che grava sui cittadini – ha aggiunto l'assessore ai Tributi, Giacomo Cerboni –, con una attenzione in più per le attività economiche. Le riduzioni interesseranno anche i nuclei familiari e le residenze abitative, nessuna esclusa. Ma di certo in questa prima fase abbiamo voluto guardare con occhio attento agli operatori del commercio, dell'artigianato, della ristorazione e a quanti muovono l'economia locale; uno dei nostri obiettivi, infatti, è contribuire a dare nuovo slancio all'impresa. Volendo sostenere in particolare le piccole e medie attività economiche, quelle cioé che in questo momento ne hanno più bisogno”.

Esempi di tipologie residenziali
100 mq e 4 residenti
- 5,29 %
(da 500,33 euro del 2016 a 473,83 euro del 2017)
80 mq e 3 residenti
- 5,29 %
(da 383, 08 del 2016 a 362,82 del 2017)
50 mq e 2 residenti
- 4,81 %
(da 260,68 del 2016 a 248,14 del 2017)
Esempi di Utenze non domestiche
Negozi abbigliamento, calzature, libreria, cartoleria, ferramenta e altri beni durevoli
- 10,41 %
Edicola, farmacia, tabaccaio, plurilicenze
- 10,22 %
Negozi particolari quali filatelia, tende e tessuti, tappeti, cappelli e ombrelli, antiquariato
- 9,46 %
Ristoranti, trattorie, osterie, pizzerie, pub
- 11,05 %
Bar, caffè, pasticcerie
- 10,84 %
Generi alimentari (pane e pasta, macelleria, salumi e formaggi), supermercati
- 10.88 %
Ortofrutta, pescherie, fiori e piante
- 10.45 %
Banchi di mercato beni deperibili
- 10.34 %
Esempi di tariffe non domestiche (superficie di 100 mq)
Negozi abbigliamento, calzature, libreria, cartoleria, ferramenta e altri beni durevoli
460 euro (2017)
513 euro (2016)
Ristoranti, trattorie, osterie, pizzerie, pub
1538 euro (2017)
1729 euro (2016)
Bar, caffè, pasticcerie
1147 euro (2017)
1286 euro (2016)
Generi alimentari (pane e pasta, macelleria, salumi e formaggi), supermercati
866 euro (2017)
960 euro (2016)

 

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