GROSSETO - Con la riorganizzazione del sistema sanitario regionale, e il rafforzamento del livello di area vasta in stretto rapporto con il livello regionale per perseguire una razionalità di sistema in grado di assicurare un'offerta di sempre maggiore valore per i pazienti, viene ridefinito e potenziato anche il polo regionale di chirurgia robotica. Il ruolo strategico di programmazione viene affidato al Comitato regionale di coordinamento, cabina di regia unica regionale dove vengono prese le decisioni strategiche sullo sviluppo di questo settore di avanguardia per la sanità toscana.
"La chirurgia del futuro – afferma l'assessore regionale Saccardi - sarà sempre meno invasiva e l'utilizzo del robot per interventi ad alta complessità sarà sempre più lo standard negli ospedali. La chirurgia robotica possiede infatti tutti i vantaggi della chirurgia tradizionale 'open'" e 'mini-invasiva' tradizionale, che vuol dire tra l'altro anche minore rischio di complicanze post-operatorie e minore ospedalizzazione, cui si aggiungono i vantaggi della visione tridimensionale e della possibilità di ruotare a 360° le pinze manovrate dal chirurgo alla consolle, riproducendo di fatto il movimento delle mani del chirurgo".
"Un settore dunque fondamentale per la nuova sanità – continua Saccardi - che abbiamo riorganizzato intorno a un'idea guida: fare della robotica chirurgica una sorta di grande istituto, da governare come struttura unica. Abbiamo così ricostituito il comitato scientifico del polo robotico regionale, con il compito di dettare le linee guida per una maggiore appropriatezza d'uso e di verificare e monitorare i risultati facendo riferimento a standard operativi e organizzativi per un utilizzo interdisciplinare, interaziendale e di area vasta, comprese le attività formative ed addestrative. Come assessorato, attraverso il comitato di coordinamento per tutta l'attività di chirurgia robotica guidato da Franca Melfi, chirurgo toracico e responsabile del Centro di chirurgia robotica dell'AOUP, stiamo rivedendo l'allocazione di tutte le piattaforme. Ed è in corso una trattativa con la casa produttrice dei robot per la sanità, grazie alla quale è in arrivo un nuovo robot per la scuola internazionale di formazione di Grosseto".
Proprio nell'ottica di sviluppo di queste sinergie, valorizzando il ruolo della formazione e della simulazione nelle attività di chirurgia robotica per migliorare la sicurezza dei pazienti, la Regione ha inteso supportare concretamente la Scuola internazionale di chirurgia mininvasiva-robotica dell'ospedale Misericordia di Grosseto. Il nuovo robot (XI ultima generazione) a doppia consolle sostituirà quello in uso, in fase di obsolescenza.
La Scuola internazionale di Grosseto
Primo centro didattico in Italia e uno dei più importanti a livello internazionale, ha avviato la propria attività nel 2003 con un robot interamente dedicato alla didattica, utilizzato per simulare gli interventi. A Grosseto si sono formati oltre 800 chirurghi provenienti da 26 paesi diversi, grazie al team di professionisti della regione e alla collaborazione con altri centri italiani e stranieri che hanno messo a disposizione la docenza dei maggiori esperti al mondo in questo campo. E' stato inoltre il primo centro in Europa a mandare in onda interventi interamente registrati in 3D.
La Scuola di Grosseto, inoltre, è sede della Scuola speciale di Robotica dell'Associazione Chirurghi Ospedalieri Italiani (ACOI) che qui organizza i propri corsi. Attualmente è coordinata da Pietro Paolo Bianchi e presieduta da Per Cristoforo Giulianotti, nell'ambito della collaborazione tra la ex-Asl 9 e l'Università dell'Illinois, dove quest'ultimo professionista ricopre la carica di direttore della Divisione di Chirurgia robotica.
I robot nella sanità toscana
Degli 86 robot presenti in Italia, ben 10 sono in Toscana, distribuiti negli ospedali di Careggi, Pisa, Siena, Grosseto e Arezzo. Grosseto e Pisa sono stati i primi ad introdurli.
Oltre al robot per la didattica, Grosseto ne ha uno per l'applicazione clinica in chirurgia generale con prevalenza di interventi colonrettali. Il centro di Arezzo fa chirurgia robotica soprattutto in urologia e ginecologia, ma di recente sta puntando sulla chirurgia generale multidisciplinare. Insieme all'ospedale di Siena i tre centri robotici dell'area vasta sud est effettuano circa 1.000 procedure annue.
Careggi – 1.000 procedure annue – è particolarmente specializzato in interventi di chirurgia urologica, circa il 60%. Ora sta lavorando anche nel settore della chirurgia generale colon-rettale e ginecologica.
Pisa che effettua più di 1000 procedure annue ha un centro multidisciplinare di Area vasta in una struttura dedicata dove si effettuano interventi di trapiantologia, colon-rettale, e di chirurgia toracica, specialità per la quale è anche unico centro europeo di training e tutoraggio.