Bandabardò e Nencioni per il via di “Parole di musica”

La rassegna dell'associazione RealGiallu si presenta il 4 agosto alle 18 e 30

04/08/2015
Attualità
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FOLLONICA - Il primo appuntamento della seconda edizione della rassegna curata dall'associazione RealGiallu è da non perdere. Martedì 4 agosto nella suggestiva location follonichese di via Spiaggia di Levante, tra il ristorante Tiburon e il Congo Bar, dalle 18 e 30 si parlerà di musica e di vita con ospiti d'eccezione. A dare il via alla serata sarà infatti Enrico “Erriquez” Greppi voce della Bandabardò, gruppo toscano di fama nazionale, che presenterà il suo collega e compagno di mille avventure, Alessandro Nutini, batterista della band. Il “Nuti”, come lo chiamano fan e amici, parlerà del suo libro d'esordio “Vita da bestie”, pubblicato nel 2014 da Overture Edizioni. Una raccolta di racconti, nata dai post che l'artista lasciava sul social network Facebook, storie surreali, spunti di attualità, dal calcio alla politica; nel suo libro, che fa ridere dall'inizio alla fine, il batterista ha racchiuso un po' dei suoi pensieri quelli che magari gli venivano in mente all'alba al ritorno da un concerto. Dopo Erriquez, con un piccola introduzione affidata a Tommaso Gaeta, presenterà il libro di poesie di Filippo Nencioni, di Riotorto, dal titolo “Autoliberazione”. Per la prima volta il giovane toscano ha messo su un foglio i suoi pensieri, che passano dai viaggi alla musica, da autori come Bukowski e Kerouac alla vita di tutti i giorni, con quel modo ironico che è il filo rosso che accompagna il lettore per tutte le pagine della raccolta. La serata inizierà alle 18 e 30: ingresso libero, via Spiaggia di Levante, Follonica.


Alessandro Nutini: Dopo aver militato in vari gruppi dell’underground fiorentino sia come cantante che come bassista, inizia a suonare la batteria nel 1987. Nel 1991 conosce Orla che dopo poco lo invita ad entrare nei “Crazy Mama”, cover band fiorentina dei Rolling Stones, e di lì a poco anche negli Esp, con Ginevra Di Marco. Intanto abbandona la facoltà di psicologia di Padova per quella di Scienze dell'educazione di Firenze. Nel 1993 entra nella Bandabardò con i quali registra nel '96 il cd d'esordio “Il circo mangione”. Nel corso degli anni avrà modo di collaborare in studio e dal vivo con artisti quali Paola Turci, Dario Fo, Giobbe Covatta, Ascanio Celestini, Patty Pravo. Nel 2010, insieme al chitarrista Fabio Fabbri, al cantante Jack Meille ed al bassista Richard Ursillo, forma i “General Stratocuster and the Marshals”, con i quali si esibisce in tre occasioni al Pistoia Blues Festival (2010, 2011 e 2014) e dei quali co-produce due album. Dall'ottobre del 2013, in coppia con Giacomo Costa, dà vita al blog “Le pene dell'orso” mentre nell'agosto del 2014 pubblica “Vita da bestie”, per Ouverture Edizioni, una raccolta di brevi racconti surreali. Sempre nel 2014, contenuto in “Appunti di Rock”, a cura di Andrea Gozzi, pubblica il “non-tradimento” elettrico di Bob Dylan, tra mito e realtà.

Filippo Nencioni: Filippo è un ragazzo come tanti, vive a Riotorto, piccolo paese tra Follonica e Piombino, lavora in un bar. Un “perfetto nessuno” che al contrario di altri permette di penetrare nel suo Io attraverso uno spiraglio di sensibilità che pochi lasciano aperto. È forse questo a renderlo particolare? Forse si, visto quanto le persone generalmente lasciano libero il proprio cuore. “Non siamo mai abbastanza forti per salutarci alle stazioni, agli aeroporti”. “Ho deciso di stimolarlo – racconta Tommaso Gaeta nella prefazione del suo libro “Autoliberazione” - lasciare che le sue storie siano libere con la speranza che catturino l’attenzione delle persone, perché un tesoro così prezioso è destinato ad essere scoperto, nei suoi viaggi, nei suoi racconti, nelle sue rime, parolacce e in quella violenza morbida con cui si confrontano ed esprimono le persone come lui, buffo come Michael Jackson con i baffi”. “Autoliberazione” è uno sfogo o più semplicemente un percorso naturale di vita dove un ragazzo diventa pian piano un uomo purificando l’anima dalle piccole imperfezioni adolescenziali, limandola e smussandone i bordi per cercare quell’apparente calma che sembra non arrivare mai ma che forse pian piano arriva.

Enrico Greppi: in arte Erriquez (Firenze, 1960) è un cantante e chitarrista italiano, leader del gruppo Bandabardò. Nasce in Toscana, ma ben presto si trasferisce a seguito della famiglia dapprima a Bruxelles dove frequenta la scuola europea ed in seguito in Lussemburgo, nazione multirazziale in cui ha modo, secondo sua stessa ammissione, di assorbire ed integrare varie culture ed imparare più lingue. Nell'ambiente familiare la tradizione musicale è forte: Erriquez viene avviato fin da giovanissimo allo studio della musica. Il giovane Erriquez forma il suo primo gruppo con il fratello alla batteria ed il migliore amico alla chitarra, i GGR, un acronimo che indicava le iniziali dei cognomi dei componenti. Il gruppo ha breve vita, ma ottiene l'effetto di persuadere Erriquez ad abbandonare il basso per dedicarsi da autodidatta alla chitarra, strumento che vive anche di vita propria e con cui può emulare non solo i grandi del rock, ma anche gli altrettanto amati cantautori italiani, come Fabrizio De André e Lucio Battisti. A 19 anni, dopo l'esame di maturità, Erriquez decide assieme ad alcuni amici di fare ritorno in Italia, e tenta la carriera universitaria a Firenze, prima in Economia e commercio e poi in Scienze politiche. La sua giornata in questo periodo si divide tra il mestiere di grafico pubblicitario, l'impartire lezioni private di francese, e le prove con un nuovo gruppo musicale, i Vidia per cui ottiene di essere cantante e chitarrista, e di scrivere testi in italiano in un periodo come il 1985 in cui il rock è quasi totalmente in lingua inglese. Durante un tour di Andrea Chimenti, conosce Alessandro Finazzo, detto Finaz, chitarrista elettrico dalla tecnica sopraffina di cui nota subito il potenziale pur contestandogli la scelta dell'elettrico che, a suo parere, ne sminuisce le capacità. Una volta finito il tour, Erriquez propone a Finaz una collaborazione: da quell'incontro nasce la Bandabardò.

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