FIRENZE - L' assessore alla presidenza della Regione Toscana, Vittorio Bugli, ha incontrato questa mattina i sindaci delle province di Siena e di Grosseto per esaminare la situazione e le prospettive sull'accoglienza dei profughi nei due territori. Gli incontri sono avvenuti presso le prefetture delle due città, alla presenza dei prefetti Renato Saccone (Siena) e Anna Maria Manzone (Grosseto). E' stato condiviso l'impegno comune per dare ulteriori, concrete risposte all'emergenza legata all'arrivo dei profughi in seguito agli sbarchi sulle coste italiane.
"La Toscana - afferma l'assessore Bugli - è fortemente impegnata nell'accoglienza dei profughi e migranti che da mesi fuggono dai loro Paesi martoriati dalla guerra e dal terrorismo. Il modello di accoglienza diffusa si è dimostrato efficace sia dal punto di vista umano che dal punto di vista dell'impatto sociale. Tutto ciò è stato possibile grazie al ruolo dei comuni e alla collaborazione dei Prefetti, nonché dall'apporto fondamentale delle associazioni di volontariato, ben radicate in tutta la nostra regione".
Gli incontri di oggi, che proseguiranno nei prossimi giorni nelle altre province, hanno sottolineato la bontà del "modello toscano" e l'obiettivo, su cui si è registrata una concorde volontà, è quello di estendere l'accoglienza a tutti i comuni delle due province, moltiplicando il numero delle piccole strutture.
"Vi sono ancora comuni nei quali l'accoglienza non si è manifestata ed è stato importante confrontarci insieme sul fatto che il sistema funziona bene se tutti danno il loro contributo. Mi sembra che sia venuta fuori una rinnovata consapevolezza di questo da parte di tutti e un rinnovato impegno, che già nelle due riunioni si è tradotto in ipotesi concrete, da parte dei Sindaci dei Comuni che ancora non hanno accolto o hanno accolto poco".
La diffusione sul territorio è resa possibile anche dalla presenza radicata di associazioni del terzo settore, volontariato organizzato che è presidio di civiltà, solidarietà e trasparenza. È stato rimarcato anche il ruolo che le associazioni possono avere per organizzare attività di volontariato di utilità sociale per gli ospiti.
"Accogliere con civiltà sia da parte di chi accoglie, ma anche da parte di chi viene accolto. Ecco perché occorre favorire tutte le possibilità che si possono mettere in campo perché i profughi possano svolgere attività di volontariato di utilità sociale. A questo scopo ho illustrato il contenuto delle due delibere della giunta regionale: la prima di sostegno alle associazioni e la seconda in accordo con Inail per assicurare i volontari contro eventuali infortuni. I comuni possono definire l'ambito in cui si svolgono queste attività: piccoli lavori, pulizie, verniciature e quant'altro che non sarebbero svolte altrimenti e che possono essere utili e ben viste dalla popolazione come gesto di reciprocità da parte di chi viene accolto nei confronti di chi accoglie".