GROSSETO - Il libro "Bianciardi d'essai" di Irene Blundo, inserito nella collana dei mitici "Millelire" di Stampa Alternativa inventati dall'eclettico Marcello Baraghini, verrà presentato per la prima volta sabato 9 maggio alle 17 al Cassero di Grosseto (sala matrimoni), in occasione del festival "Piazzalibri". Dopo il saluto dell'assessore alla Cultura del Comune di Grosseto, Giovanna Stellini, interverranno il direttore editoriale Marcello Baraghini e la scrittrice Roberta Lepri che dialogherà con l'autrice.
La giornalista Irene Blundo ha ripercorso insieme all'amico cronista novantenne Isaia Vitali i tempi del cineclub dove venivano proiettati film d'essai - da cui il titolo del libro - e del bibliobus. Erano gli anni Cinquanta. È il periodo grossetano di Luciano Bianciardi, prima della tragedia miniera di Ribolla, prima della partenza per Milano. Alla testimonianza di Isaia Vitali, complice con il fratello Aladino dell'esperienza del cineclub, si affiancano altre voci: quelle di Maria Jatosti, compagna per vent'anni di Luciano, e del fotoreporter Mario Dondero.
Isaia Vitali ha conosciuto Bianciardi alla conferenze letterarie alla biblioteca comunale Chelliana di Grosseto. La grande sfida fu creare il circolo del cinema. "Mi faceva quasi rabbia quel suo bel parlare. Quando la domenica mattina Luciano raccontava i registi e i film a una trentina di soci del nostro cineclub, all'Odeon di via Roma, mentre camminava con le mani in tasca - racconta Isaia - la sua proprietà di linguaggio incantava. A vederlo così disinvolto sembrava che quei registi, quei film, visti insieme con me e Aladino il venerdì notte, lui li conoscesse da anni. E la platea di animatori di pellicole d'essai lo ascoltava rapita".
Un racconto sul Bianciardi meno conosciuto. Ironico e rivoluzionario.