Imu Agricola, Vivarelli Colonna: "Nessun miglioramento per gli agricoltori"

"Tassa condizionante per le imprese"

28/01/2015
Attualità
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GROSSETO - “Altro che miglioramenti. L’Imu agricola sarà sempre condizionante per le imprese”. Il presidente di Confagricoltura Grosseto, Antonfrancesco Vivarelli Colonna, torna a parlare di questa tassa, odiata e mai digerita dal mondo agricolo. “Quanto prodotto dal governo con il decreto legge 4 del 24 gennaio che contiene la revisione dei criteri di esenzione dell’Imu dei terreni agricoli in zone montane e collinari – commenta -  è il classico elefante che partorisce un topolino, una sorta di pannicello caldo che non cambia per nulla, o poco, la sostanza. Ossia che l’Imu è una tassa iniqua e da abolire. A solo titolo di esempio – chiosa il presidente - un imprenditore la cui proprietà ricade nei comuni non montani in base alla classificazione  Istat, considerando una aliquota del 7,6 per mille, arriva a pagare 63 euro ad ettaro per un vigneto, 21 per un oliveto, 31 per un seminativo e 2 se si tratta di terreno boscato”. Ma quella che Vivarelli Colonna definisce la vera ciliegina sulla torta è ciò che si sono inventati per recuperare il presunto minore gettito derivante da questa “benevola concessione”. “I ministri – aggiunge -  nel silenzio più totale hanno deciso di eliminare alcune delle importanti misure di riduzione del costo del lavoro agricolo che, udite, udite, erano state introdotte nei mesi scorsi dal cosiddetto decreto Campolibero e dalla legge di Stabilità per agevolare l’assunzione di lavoratori a tempo determinato stabilmente inseriti nella compagine di una azienda. Misure che avrebbero dovuto riverberare i loro effetti operativi a breve, dato che l’entrata in vigore era subordinata ad una apposita autorizzazione da parte della Commissione europea, non ancora intervenuta. Davvero un bel capolavoro, che fa il paio con il famoso decreto degli ottanta euro; ti mettono pochi spiccioli nella tasca destra per poi toglierti molti più denari da quella sinistra. Purtroppo – conclude il presidente di Confagricoltura Grosseto -  duole constatare come questo governo, invece di attivare investimenti e detassare  il lavoro in agricoltura,  ha preso il settore come una sorta di bancomat dal quale attingere quando più aggrada. E noi questo faremo di tutto per non permetterlo”.

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