Scarlino, il Consiglio di Stato ferma l'inceneritore: l'intervento di Roberto Barocci

Arriva una seconda sentenza del Consiglio di Stato contro le autorizzazioni della Provincia di Grosseto

20/01/2015
Attualità
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SCARLINO - "Fonte di rischio per la popolazione": con questa motivazione, dopo l'analisi realizzata in sede di rilascio, l'incenertore di Scarlino viene stoppato dal Consiglio di Stato. Annullata quindi l'autorizzazione della Provincia di Grosseto, con grande soddisfazione da parte di Roberto Barocci.

I cittadini rischiano quotidianamente per colpa della diossina: quest'ultima presenta già un incremento di linfomi, tumori, nascite premature e altre patologie; questo livello di esposizione non è stato “valutato e considerato adeguatamente in sede di rilascio dell’Aia” per l’inceneritore. 

"Grazie Franco Zuccaro per questa bella vittoria. Se fossimo credenti diremmo che hai continuato da lassù a combattere questa battaglia legale che vent'anni fa avevi iniziato con noi, sempre generosamente e intelligentemente, prima contro l'ENI, poi  contro l' amministrazione Marras/Sammurri. Questi, dopo aver letto una prima sentenza del Consiglio di Stato, che ci dava ragione sulla illegittimità delle loro autorizzazioni, avevano avuto l'arroganza di rilasciare una nuova autorizzazione, lasciando del tutto invariata la situazione ambientale.

Ma da laici pensiamo anche che alla fine il buon senso e la civiltà giuridica del nostro paese hanno vinto con noi: allora è necessario ricordare a questi amministratori  in carriera che l’oggetto della Valutazione di Impatto Ambientale (VIA), necessaria quando si vuole costruire un nuovo impianto pericoloso, come appunto un inceneritore, non è mai un impianto a sé stante, ma l'ambiente, che deve sostenere il nuovo impianto. Cioè, con la procedura di VIA si deve verificare, in un dato territorio, la capacità dell’ambiente e della popolazione di sostenere le ulteriori emissioni, previste con l’avvio di un nuovo impianto pericoloso. A Scarlino, stante i dati accertati di inquinamento persistente del terreno e delle falde idriche, c'è stata una violazione delle norme, autorizzando ulteriori immissioni nell'ambiente degli stessi inquinanti già fuori norma.
Ora si proceda, senza più omissioni, alla reale bonifica del territorio, in quanto su questa terra nulla si nasconde, ma tutto circola ed entra, prima o poi, nei circuiti dei cicli biologici e nelle nostre vite."

 

Roberto Barocci
Forum Ambientalista Grosseto

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