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A Vetulonia apre la mostra di Natale "Il devoto e il suo doppio"

In anteprima materiali rinvenuti da scavi ancora in corso realizzati dalle Regioni Lazio e Umbria

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CASTIGLIONE DELLA PESCAIA - Al Museo Civico Archeologico Isidoro Falchi di Vetulonia, in collaborazione l’Amministrazione Comunale di Castiglione della Pescaia e con la coordinazione del direttore scientifico Simona Rafanelli, apre la mostra evento “Il devoto e il suo doppio”.

Novità dagli scavi di Lanuvio e di Orvieto e materiali inediti da Corniculum, saranno in mostra per l’intero periodo delle Festività Natalizie dal 20 dicembre al 12 gennaio 2014. L’inaugurazione si terrà venerdì 20 dicembre grazie all’operato dei componenti del Gruppo tutela patrimonio archeologico della Guardia di Finanza e al Maggiore Massimo Rossi, cui è affidato il compito di sostenere l’intera iniziativa. Ad introdurre l’esposizione dei ritrovamenti saranno Giuseppina Ghini, Direttore Archeologo Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio, Stefania Panella Direttore archeologo Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio, Maria Cristina De Angelis, Direttore Archeologo presso la Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Umbria. Gli interventi previsti a contorno della mostra saranno di Luca Attenni, Direttore del Museo Civico Lanuvino; Massimo Rossi, Comandante del Gruppo Tutela Patrimonio Archeologico della Guardia di Finanza; Maria Luisa Bruto, Conservatrice del Museo Rodolfo Lanciani di Guidonia-Montecelio, Simonetta Stopponi, Docente dell’Università di Perugia e Direttore dello scavo nel Santuario di Campo della Fiera presso Orvieto.

Tra gli ospiti e i relatori ci saranno anche i saluti del Maestro Giuliano Ghelli, pittore e scultore; Cinzia Tacconi, Assessore Provinciale alle Politiche Culturali e Roberta Pieraccioli, Coordinatore della Rete Museale della Provincia di Grosseto.

“La Mostra viene a costituire un’eccezionale anteprima offrendo a studiosi ed appassionati l’opportunità di conoscere materiali di straordinaria importanza e bellezza – spiega Rafanelli -. Questi costituiscono un’assoluta novità in quanto provenienti dai due principali scavi (in corso) condotti attualmente nelle Regioni contermini del Lazio e dell’Umbria e rappresentati rispettivamente dallo scavo praticato dal 2012 nella Stipe votiva di Pantanacci a Lanuvio, presumibilmente dedicata ad Iuno Sospita, che ad oggi ha restituito oltre 1500 ex voto in terracotta quasi del tutto integri che riproducono parti esterne o organi interni del corpo umano (teste, gole, piedi, corpi, braccia, mani, gambe, ecc..), e da quello messo in atto negli ultimi anni nel santuario rinvenuto ai piedi della rupe tufacea orvietana in località Campo della Fiera, ove gli studiosi, grazie al rinvenimento di templi, altari, ceramica e votivi di qualità straordinaria, come le splendide teste fittili maschili e femminili, sono ormai concordi nel riconoscere le vestigia del celeberrimo Santuario Federale dei Dodici Populi dell’Etruria, distribuiti fra Toscana, Umbria e Lazio. Il Museo di Vetulonia – conclude Rafanelli -, ha voluto dare risalto a questa tematica mediante un Evento ad un tempo espositivo e comunicativo (Mostra, interventi dei relatori) connotato dai caratteri della novità e dell’unicità dati dalla straordinarietà dei reperti e dei contesti di ritrovamento, ancora in corso di scavo e dunque di indagine e di scoperta: contesti ove il culto e la sacralità dell’acqua sono nettamente dichiarati e rilevati.
Ad arricchire ulteriormente la tematica e l’allestimento dell’Esposizione, ai votivi recuperati in contesti santuariali, viene ad aggiungersi un nucleo di reperti in terracotta, in parte miniaturistici, recuperati in alcuni significativi corredi funerari restituiti dal territorio di Guidonia-Montecelio”.

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